
My rating: 3 of 5 stars
Pubblicato postumo nel 2019, Autodifesa di Caino è un breve testo teatrale in cui Andrea Camilleri si cimenta con uno dei personaggi più controversi della Bibbia. Il celebre scrittore siciliano, sceglie qui un registro filosofico, dando voce a Caino in un monologo in cui il primo assassino della storia umana si racconta e si giustifica. In questo si trova vicino a Dario Fo.
L’idea di riabilitare figure bibliche considerate maledette – Caino, Giuda, Lucifero – per metterne in discussione l’immagine tradizionale e attaccare la morale religiosa non è certo nuova. Sono in
molti gli scrittori che hanno giocato con questi temi, e anche qui si avverte un’eco del teatro esistenzialista. Sorprende quindi che un’opera del genere sia stata scritta così tardi, quasi anacronistica nel suo approccio.
Sul piano contenutistico, il testo è interessante ma non rivoluzionario. Camilleri usa spiegazioni eterodosse del cristianesimo e del giudaismo rabbinico per rileggere il mito di Caino, smontando l’interpretazione tradizionale e proponendone una nuova. Alcuni passaggi sono pungenti e provocatori, ma nel complesso la trama appare piuttosto ingenua. È un libro che fa pensare, ma solo per un breve momento.
Bello ritrovare la voce di Camilleri, anche se qui non è al suo meglio.
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